Verticalizzare la scuola professionale per rafforzare l’occupabilità. Le considerazioni del Presidente Orazio Zenorini.

24 Gennaio 2022

Collegare le conoscenze e le competenze 

Lo stiamo leggendo su tutti i media: grazie al PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – il nostro Paese sarà soggetto ad un piano trasformativo e di rilancio economico, ecologico e digitale che coinvolgerà anche la formazione professionale.

Tra le aree di intervento del piano infatti, si individua il sistema della formazione professionale come lo strumento più idoneo per l’aumento e la qualità dell’occupabilità.

Le scuole professionali saranno investite da una profonda trasformazione, e per comprendere meglio, abbiamo chiesto al Presidente F.I.C.I.A.P. Veneto Orazio Zenorini di spiegare quali sono i temi e le priorità da affrontare per avvantaggiarsi di queste opportunità.

Scuola professionale: a cosa serve il PNRR

La riforma mira ad allineare i contenuti formativi delle Scuole ad indirizzo tecnico-professionale alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’innovazione digitale e il piano nazionale Industria 4.0.

Il risultato previsto è quello di ottenere un curriculum professionale di maggior qualità, con una formazione sempre più allineata alle esigenze specifiche di ogni territorio, creando così le competenze adeguate e ricercate dal mondo del lavoro.

“La Riforma ci offre una grandissima occasione per potenziare l’offerta formativa” racconta il Presidente Zenorini. “Occasione che non si deve tradurre con il mero aumento del numero degli iscritti, ma in una verticalizzazione della filiera formativa professionalizzante capace di 

  • Delineare anche nel nostro Paese una stabile e riconosciuta filiera formativa professionalizzante;
  • Offrire sul mercato del lavoro le competenze specifiche (digitali su tutte) e aspecifiche (life skills) richieste;
  • educare alla cultura del lavoro

Una cultura del lavoro che ancora fatica a considerare le scuole di formazione professionale con pari dignità rispetto agli altri percorsi formativi, nonostante il mercato del lavoro, concretamente privo d pregiudizi, sia a testimoniare la stucchevolezza di un tale assunto

“Basti pensare al gap formativo tra il nostro Paese e il resto d’Europa: mentre in Italia gli iscritti agli Istituti Tecnici Superiori, il nostro segmento di Alta Formazione professionalizzante sono meno di 20.000, in Germania sono circa 900.000 e in Francia 600.000.

Il tasso di disoccupazione giovanile nazionale accanto alla carenza cronica di tecnici specializzati grida un’ impellente necessità di sviluppo dell’offerta formativa terziaria professionalizzante.” Continua Zenorini

“E’ necessario mettere in sinergia il sistema di istruzione e formazione professionale, quello universitario e il mondo del lavoro per favorire una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi.

In questo modo si può contrastare la dispersione scolastica e di conseguenza contingentare anche il fenomeno dei NEET (ragazzi/e che non studiano né lavorano) che in Italia sono oltre 2 milioni, il numero più alto in Europa e nel Veneto sono 120 mila .”

Continuità e verticalizzazione del curriculum professionale

Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, Scuola, Enti di Formazione ed Università, offrono percorsi professionalizzanti job-oriented avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità.

Quando si pensa alla costruzione di una solida filiera professionalizzante fino all’alta Formazione, occorre anche guardare “in basso” lungo tutto il percorso e ci rendiamo conto che occorre implementare la formazione specialistica o IFTS – Istruzione e Formazione Tecnica Superiore – che costituisce l’anello di congiunzione tra il sistema di formazione professionale regionale e gli ITS.

Occorre portare a regime i percorsi formativi regionali di base arrivando per tutti ai quattro anni del Diploma Professionale e cui aggiungere l’opportunità del  quinto anno di specializzazione (IFTS) e la possibilità, appunto, di accedere all’Alta Formazione professionalizzante degli ITS.

Il sistema regionale degli enti di formazione, tra cui Ficiap, sta cominciando ad offrire questi percorsi di specializzazione e recentemente la Regione ne ha approvati 15, ancora troppo pochi in un’ottica copertura territoriale e dei settori professionali.

Ecco quindi che gli investimenti del PNRR, con particolare riferimento ai 600 milioni di euro previsti da qui al 2026 per il rafforzamento del sistema duale (formazione alternata tra Scuola e impresa) pur tenendo ben presente il -30% di calo demografico entro i prossimi 10 anni della fascia d’età di nostra pertinenza, non devono essere finalizzati solamente all’aumento della platea degli iscritti  ma rafforzare la qualità dell’offerta formativa, affinché, come avviene in altri Paesi, i percorsi formativi professionalizzanti acquisiscano appeal nella costruzione dei progetti di vita delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi.

I cambiamenti in atto e quelli attesi nel breve-medio periodo, continua il Presidente Zenorini, hanno portato Ficiap a lanciare con i suo soci quella che è stata definita “Operazione Verità”, cioè renderci consapevoli di cosa dobbiamo fare per affrontare queste sfide, senza timore di partire dalle nostre criticità che sono state evidenziate e documentate fino in fondo. 

La prima fase si è conclusa a fine novembre dello scorso anno e in sintesi ha evidenziato due direttrici su cui agire. Da una parte rivedere profondamente la nostra offerta formativa in relazione ai reali fabbisogni delle aziende del territorio, anche a costo di sopprimere alcuni percorsi formativi e di offrirne altri. Dall’altra parte strutturare aggregazioni tra i soci formalizzate e definite, in ottica di innovazione e sviluppo, al fine di raggiungere una sufficiente massa critica per poter attuare economie di scala tali da permettere investimenti in tecnologia e soprattutto in risorse umane.

Una formazione professionale internazionale: bbw Hochschule

In conclusione, il Presidente Zenorini, al fine di evidenziare la grande attenzione di Ficiap sul fronte della filiera verticale professionalizzante, cita l’accordo raggiunto con l’Università delle Scienze Applicate di Berlino – BBW -,  che ha aperto una filiale a Venezia, al fine di sperimentare con i migliori studenti dei quarti anni delle Scuole di Ficiap un percorso di baccellierato triennale internazionale, svolto in lingua inglese, che li porti a raggiungere un orizzonte di carriera professionale di respiro europeo.  

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