A Venezia il convegno sulla formazione professionale: “Investire nella IeFP è investire nel futuro del Veneto”

9 Ottobre 2025

Venezia, 7 ottobre 2025 – La formazione professionale è stata protagonista nella Sala Congressi di Palazzo Grandi Stazioni a Venezia, in occasione del convegno “L’Istruzione e la Formazione Professionale per il Veneto del Futuro”, promosso da FORMA Veneto con il sostegno della Regione.

“Il più grande spreco al mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”.

Con questa citazione Matteo Roncarà, presidente di FORMA Veneto e Ficiap Veneto, ha aperto i lavori, lanciando un messaggio chiaro: sostenere l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è una scelta strategica per il futuro del territorio.
“La IeFP è molto più di un percorso scolastico: è un presidio educativo e sociale”, ha dichiarato Roncarà. Il 90% dei nostri diplomati, infatti, trova lavoro entro 18 mesi, “un risultato che nessun altro canale formativo in Veneto può vantare.

Un modello virtuoso per il Veneto

L’Assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Valeria Mantovan ha ribadito il valore del sistema veneto, riconosciuto a livello nazionale come esempio di collaborazione tra istituzioni, scuole e imprese.
L’impegno della Regione Veneto è garantire a ogni ragazzo il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione contrastando la dispersione scolastica e accompagnando ciascuno verso una qualifica professionale e un futuro lavorativo stabile.
“La nostra priorità è integrare sempre di più formazione, scuola e lavoro, perché solo in questo modo il Veneto può crescere in modo equilibrato, inclusivo e competitivo.” – ha concluso l’Assessore.

Le sfide demografiche e occupazionali

Il convegno ha messo in evidenza anche le sfide che il sistema dovrà affrontare nei prossimi anni.
Entro il 2040 il Veneto perderà circa 400.000 abitanti, con un calo del 30% dei giovani tra i 14 e i 18 anni già entro il 2032/33.

Oggi si contano 75.000 ragazzi che non studiano né lavorano e nei prossimi tre anni mancheranno 300.000 lavoratori, mentre già ora il 40% delle posizioni aperte è difficile da coprire.

“Se non investiamo nella formazione rischiamo un corto circuito tra domanda e offerta di lavoro, con conseguenze pesantissime per l’economia regionale” – sottolinea Roncarà – “La IeFP può contribuire ad evitare questa frattura, guidando la transizione e accompagnando giovani e adulti verso le nuove competenze richieste dal mercato.”


La “Bussola IeFP”: innovazione come cammino

Tra gli interventi, quello dell’economista Mauro Frisanco, che ha presentato la sua “Bussola IeFP”: una visione che identifica quattro traiettorie fondamentali per la formazione professionale.

  • Ponte verso il lavoro e la vita attiva, grazie a un’alleanza sempre più stretta tra scuole e imprese.
  • Diritto per tutti, aperto e inclusivo, capace di garantire dignità e opportunità reali.
  • Percorso di crescita personale, che forma cittadini completi e non solo lavoratori.
  • Bene comune, investimento collettivo per la coesione sociale e lo sviluppo economico.

“L’innovazione non può più essere un episodio isolato, ma un cammino continuo – ha ricordato Frisanco – Le IeFP devono dotarsi di una rotta chiara e degli strumenti giusti per rispondere ai bisogni dei territori.”

Il Manifesto IeFP e le richieste alla politica

Il giurista Giulio Maria Salerno, professore ordinario di Diritto pubblico all’Università di Macerata, ha presentato il Manifesto IeFP, invitando a rafforzare il riconoscimento pubblico del sistema.

“È necessario acquisire piena e diffusa consapevolezza sul valore dell’Istruzione e Formazione Professionale per il futuro dei nostri territori”, ha dichiarato. “Serve una governance più solida e coordinata: la IeFP è già un patrimonio riconosciuto, ma deve diventare un servizio pubblico universale e di qualità.”

Le proposte di FORMA Veneto
Il convegno si è chiuso con un appello alle istituzioni regionali e nazionali.
FORMA Veneto chiede con forza che

  • la formazione professionale abbia un sistema di finanziamento strutturale e stabile, paragonabile a quello di altri servizi essenziali.
  • propone inoltre di aumentare progressivamente i fondi del 20% entro tre anni, così da raggiungere almeno 120.000 euro per ciascuno dei circa 1.000 corsi attivati ogni anno, portando il Veneto più vicino ai livelli degli standard europei.
  • Infine, sollecita il riconoscimento pieno del quarto anno di diploma professionale come diritto per tutti gli studenti. 
    Attraverso il diploma, la legge 121/2024 sulla filiera tecnologico-professionale, permette l’accesso diretto agli ITS Academy con un modello definito “4+2”(4 anni per il conseguimento del diploma e 2 anni per il conseguimento del titolo rilasciato dall’Istituto Tecnologico Superiore) già avviato in via sperimentale lo scorso anno e che si appresta ad essere introdotto in via definitiva attraverso un DL che sta concludendo l’iter parlamentare con la sua definitiva approvazione.

“Investire nella formazione significa investire nella competitività del Veneto”

“Non è una spesa, ma la condizione necessaria per garantire innovazione, inclusione e sviluppo. È tempo che la politica scelga di consolidare e rafforzare un modello che funziona e che rappresenta una risorsa per tutto il territorio.” – ha concluso Roncarà.

[Comunicato Stampa]


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