I dati UnionCamere anpal sul mercato del lavoro in Italia: integrare scuola e lavoro è la soluzione
Le imprese italiane stanno affrontando una crescente difficoltà nel reperire personale, con una quota di assunzioni difficili da concretizzare che ha raggiunto il 49,2% a gennaio. Questa tendenza emerge dall’indagine Unioncamere/Anpal sui bisogni formativi, evidenziando che su 508.000 assunzioni programmate, ben 250.000 non hanno trovato candidati idonei o con una preparazione sufficiente.
Il fenomeno riguarda diverse figure professionali, con una carenza significativa di operai specializzati, tecnici, farmacisti, biologi e altre professioni. Le difficoltà si concentrano in particolare nelle scienze della vita, nell’industria tessile, nella costruzione e nella gestione dei processi produttivi.
Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, sottolinea la necessità di affrontare questa sfida, evidenziando la discrepanza tra la richiesta di lavoratori (1,4 milioni di persone previste nel primo trimestre 2024) e il numero di giovani che non studiano, non si formano e non cercano lavoro.
La carenza di personale qualificato è un fenomeno globale, con l’Italia che presenta una percentuale di “talent shortage” allineata alla media mondiale del 75%. La soluzione richiede una riorganizzazione delle offerte di benefit da parte delle imprese, con un’attenzione particolare alla flessibilità dell’orario e del luogo di lavoro.
Questa carenza strutturale di personale sottolinea la necessità di integrare ulteriormente scuola e lavoro, puntando su iniziative come l’apprendistato duale. Le imprese devono adattarsi alle sfide attuali agendo su salari, modelli organizzativi, clima interno, welfare e formazione offerta. Inoltre, stanno emergendo strategie come l’assunzione di personale all’estero e la valorizzazione di talenti senior, evidenziando la complessità della situazione e la necessità di approcci innovativi.