La sperimentazione 4+2 sulla filiera tecnologico-professionale rappresenta un cambiamento cruciale per il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) regionale. Questo nuovo modello formativo è stato accolto con una combinazione di aspettative e preoccupazioni.
Come sottolinea Matteo Roncarà, presidente di Ficiap Veneto e FORMA:
“Si tratta di un passaggio vitale per il sistema di Istruzione e Formazione Professionale Regionale. L’attivazione del Gruppo di lavoro da parte di FORMA VENETO intende evitare di essere solo spettatori e fruitori acritici di determinazione altrui e di non essere quindi colti alla sprovvista.”
Questa affermazione mette in luce la necessità di partecipazione attiva nel processo di revisione del sistema educativo, con un’attenzione particolare alle materie scientifiche e alle competenze linguistiche, fondamentali per una formazione adeguata ai bisogni del mondo del lavoro.
“A livello nazionale, alcuni Enti di Formazione Professionale hanno attivato Gruppi di lavoro, con i quali siamo in contatto, per rivedere il percorso quadriennale del sistema di IeFP dal punto di vista didattico-metodologico, dei contenuti e delle competenze con particolare riferimento alle lingue straniere e alle materie cosiddette STEM.”
conclude il Presidente
L’Innovazione del Modello 4+2
La riforma della filiera tecnologico-professionale, introdotta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, mira a rinnovare profondamente il sistema educativo professionale in Italia. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 22 agosto 2024 e in vigore dal 6 settembre 2024, questa riforma introduce un percorso formativo di quattro anni di studi secondari e due anni di studi terziari, coinvolgendo inizialmente il 30% degli istituti tecnici e professionali a partire dall’anno scolastico 2024/25.
Obiettivi Principali della Riforma
- Migliorare la qualità della formazione tecnica e professionale
La riforma punta a fornire una preparazione più pratica e coerente con le necessità delle imprese, favorendo lo sviluppo di competenze specialistiche, anche attraverso l’adozione di tecnologie avanzate.
- Ridurre il divario tra istruzione e mondo del lavoro
Integrazione tra scuole tecniche e professionali, CFP regionali e ITS Academy per un miglior accesso al mondo lavorativo. Questo permetterà ai giovani di acquisire competenze più mirate e spendibili sul mercato, riducendo il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta.
- Promuovere l’innovazione didattica
L’utilizzo di nuovi metodi di insegnamento, come l’apprendimento attivo e l’uso di tecnologie innovative, renderà il percorso educativo più dinamico e coinvolgente, favorendo una preparazione più vicina alle esigenze della realtà lavorativa.
- Rafforzare la collaborazione tra scuola e impresa
La riforma vuole avvicinare il mondo dell’istruzione a quello imprenditoriale, con una stretta collaborazione tra istituti formativi e aziende. Questo garantirà che i percorsi di studio siano in linea con le esigenze del settore produttivo, creando opportunità di inserimento lavorativo più concrete.
- Aumentare l’attrattività dei percorsi tecnici e professionali
Un altro obiettivo cruciale è rendere questi percorsi formativi più appetibili per i giovani, evidenziando le opportunità di crescita e di carriera che tali percorsi offrono.
La riforma della scuola professionale rappresenta un’opportunità per modernizzare e migliorare il sistema educativo italiano, avvicinando il mondo della formazione a quello del lavoro.
Tuttavia, come evidenziato dalle parole del presidente di FORMA Veneto, è essenziale che tutti gli attori coinvolti partecipino attivamente al processo per evitare di subire passivamente i cambiamenti.
L’invito, dunque, è chiaro: coinvolgimento, collaborazione e adattamento sono la chiave per il successo di questa riforma.