RUNTS, formazione professionale e regimi IVA

14 Maggio 2021

Webinar di approfondimento con l’Avv. Gabriele Sepio

Continuano gli appuntamenti dedicati all’approfondimento del RUNTS, il registro unico del terzo settore che che riunisce in un solo “albo – diviso per sezioni”  tutte le forme associative che svolgono un’attività di interesse generale perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Nell’ultimo webinar l’ Avv. Gabriele Sepio ha introdotto il il tema del corretto inquadramento degli enti di formazione professionale alla luce delle nuove disposizioni normative.
Lo scenario che il RUNTS viene a delineare è quello di una riforma dei modelli sociali del paese, legati quindi ai bisogni.

“Non si tratta solo di una riforma di tipo strutturale quanto piuttosto di un rinnovamento di un modello culturale” afferma l’avv. Sepio in apertura “dove gli enti di formazione professionale, nella prospettiva di accedere al registro, dovranno prioritariamente valutare i propri modelli organizzativi e le qualità e quantità delle entrate caratteristiche.”

La riforma riconosce un ruolo rilevante della formazione professionale (art. 5), tuttavia la materia – ancora nella sua fase embrionale – presenta ancora alcune difficoltà interpretative in relazione alla natura degli enti stessi (commerciali e non commerciali) per cui è necessario definire le modalità di collocazione delle scuole all’interno del terzo settore e chiarire le modalità con cui saranno assoggettate le relative prestazioni in materia IVA.
Lo scenario odierno infatti prevede l’esenzione dell’IVA ai soli ETS non commerciali, le imprese sociali  o l’erogazione dei servizi di formazione verso privati.

La scelta dell’inquadramento dell’ente come commerciale o meno inciderà anche sulla sezione del RUNTS in cui l’ente potrebbe avere convenienza ad iscriversi.

Così come redatta, la norma pone una disparità tra gli enti di formazione, creando una distinzione sostanziale tra chi fornisce formazione in cui i corrispostivi non superano i costi (art. 79 ) e dall’altro esclude gli ETS commerciali per natura.

Per una maggior chiarezza ed equità F.I.C.I.A.P. Veneto, in una lettera aperta al Sole 24 Ore chiede che la norma possa essere rivista facendo rientrare nell’ipotesi di esenzione IVA non solo le attività approvate e non finanziate dall’ente pubblico, ma anche quelle verso i soggetti privati, purchè siano connesse a servizi di pubblico impiego.

Si tratta, a titolo esemplificativo di tutte le attività di accompagnamento al lavoro, di orientamento o di consulenza, che si troverebbero ad essere soggette o meno al versamento dell’Iva a seconda dell’ente che lo eroga.

Questa ipotesi, non solo crea una disparità tra Enti che erogano servizi analoghi, ma anche nei confronti del prezzo finale destinato al consumatore.

Una materia complessa che avremo occasione di approfondire con l’Avv. Gabriele Sepio – estensore della legge del terzo settore, esperto de Il sole 24 ore – in due appuntamenti gratuiti F.I.C.I.A.P. Veneto realizzati in collaborazione con Scuola Centrale Formazione e Aeca

  • 25 maggio – ore 11: Imposte dirette e IVA per le IeFP nella riforma del terzo settore – materiali disponibili nell’area riservata
  • 15 giugno – ore 11: Il controllo e la rendicontazione per le IeFP nella riforma del terzo settore
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