Stop ai cellulari anche nelle scuole superiori. Ad estendere il divieto è il Ministero dell’Istruzione e del Merito che vieta l’uso di smartphone anche agli studenti delle scuole superiori con l’intento di tutelare il benessere psicofisico degli adolescenti e a migliorare la qualità dell’apprendimento.
La circolare, firmata il 16 giugno 2025 dal ministro Giuseppe Valditara, arriva dopo il divieto già introdotto nel 2024 per infanzia, elementari e medie. Ora anche alle superiori si chiede di non usare il telefono durante l’orario scolastico, nemmeno per fini didattici, salvo poche eccezioni.
Perché questo divieto?
Alla base di questa decisione ci sono le ricerche scientifiche che mettono in evidenza gli effetti negativi dell’uso eccessivo degli smartphone: calo dell’attenzione, peggioramento del rendimento scolastico, disturbi del sonno e difficoltà nelle relazioni.
L’OCSE, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità hanno segnalato un aumento della dipendenza da social media e dispositivi mobili, con conseguenze importanti sulla vita quotidiana degli adolescenti.
In particolare, secondo l’ISS oltre il 25% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni presenta segnali di “uso problematico” del telefono: incapacità di disconnettersi, sintomi da astinenza, trascuratezza di altre attività.
Come funziona il divieto?
Ogni scuola dovrà aggiornare il proprio regolamento e il patto di corresponsabilità educativa, prevedendo:
- il divieto di usare lo smartphone durante le ore scolastiche,
- prevedere eventuali sanzioni disciplinari per chi non rispetta la norma,
- modalità organizzative (a discrezione degli istituti) per garantire l’effettiva applicazione.
Il cellulare resta consentito solo in casi specifici, ad esempio:
- quando previsto in un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o in un Piano Didattico Personalizzato (PDP) per studenti con disabilità o disturbi dell’apprendimento;
- oppure in ambiti molto specifici, come alcuni indirizzi tecnici nel settore informatico o delle telecomunicazioni, dove il telefono può essere un vero strumento di lavoro.
Tutti gli altri dispositivi tecnologici (pc, tablet, LIM) rimangono ammessi, se usati secondo le modalità previste dal progetto formativo della scuola.
Cosa succede in Europa?
La scelta italiana segue il trend europeo: in Francia, ad esempio, il cellulare è vietato già da tempo nelle scuole medie. Anche la Commissione Europea ha avviato un confronto tra Stati membri per arrivare a una raccomandazione condivisa sul divieto degli smartphone nelle scuole primarie e secondarie.
La norma è in evoluzione, ma il messaggio è chiaro: la scuola vuole tornare ad essere uno spazio di concentrazione, relazione e apprendimento.
La nostra sfida è di accompagnare questo cambiamento con una vera educazione digitale, che insegni a usare in modo consapevole e intelligente gli strumenti tecnologici.
Per saperne di più, leggi la Circolare n. 3392 del 16 giugno 2025
https://www.mim.gov.it/web/guest/-/circolare-n-3392-del-16-giugno-2025