In un momento in cui si parla tanto di transizione digitale, sostenibilità e nuovi mestieri, è importante guardare ai dati. Secondo le previsioni Excelsior di Unioncamere, il Veneto avrà bisogno di oltre 300.000 nuovi lavoratori tra il 2024 e il 2028. Una cifra che parla chiaro: il mercato del lavoro cerca competenze. E la formazione professionale può fare la differenza.
I settori più dinamici
Il fabbisogno più alto riguarda l’industria manifatturiera, con circa 80.000 nuove posizioni previste. Ma crescono anche le richieste nei servizi alla persona, nel commercio e nella logistica.
Sono ambiti dove i percorsi della formazione professionale trovano terreno fertile per accompagnare i giovani verso l’occupazione.
A livello nazionale, le stime parlano di oltre 3 milioni di lavoratori necessari nei prossimi cinque anni. Il dato veneto – che rappresenta circa il 10% del totale – conferma la centralità della nostra regione nel tessuto produttivo italiano.
Il ruolo della formazione professionale
Non è solo una questione di numeri. È una questione di scelte. Chi oggi sceglie un percorso 4+2 si inserisce in un sistema educativo progettato per rispondere alle esigenze reali del territorio.
Un sistema che collega scuola, impresa e persona.
Il periodo estivo è spesso il momento delle riflessioni. E mentre molti si prendono una pausa, il futuro del lavoro non si ferma.
Anzi, è il momento giusto per guardare avanti: scopri di più sulle nostre scuole: https://www.ficiap-veneto.it/centri/