Con il webinar “Aspetti Giuslavoristici e Contrattualistica nell’emergenza Covid 19” abbiamo approfondito le novità del Decreto Rilancio relativamente agli Ammortizzatori Sociali.
In particolare, con Antonio Rebesco, Avvocato e Consulente Legale F.I.C.I.A.P Veneto e Sergio Pegoraro, Consulente del Lavoro F.I.C.I.A.P., è stato analizzato il Fondo Integrativo Salariale – F.I.S., che non può essere utilizzato per migliorare il Conto Economico delle Scuole, ma può essere impiegato solo per ridurre una situazione di difficoltà economica.
Cos’è il Fondo Integrativo Salariale – F.I.S COVID19
Il Decreto Cura Italia ha istituito una particolare tipologia di F.I.S. con causale COVID19. E’ stata istituita in quanto il F.I.S. ordinario rende difficile rispondere con immediatezza ad un’emergenza generalizzata qual è stata quella causata dal COVID: la procedura è articolata, prevede il rispetto di determinate tempistiche e determinati requisiti dimensionali ed economici.
Il F.I.S. COVID 19 rende più agili le procedure, che non prevedono il previo avvio delle consultazioni sindacali, modifica il limite delle 52 settimane nel biennio mobile e annulla la contribuzione addizionale per l’azienda.
L’Ammortizzatore può essere applicato ai dipendenti assunti a tempo determinato o indeterminato alla data del 25 marzo 2020 (ma non ai dirigenti), per i quali non è richiesta l’anzianità di servizio di 90 giorni, prevista invece dal F.I.S. ordinario.
Il F.I.S. COVID 19 permette di raggiungere l’80% della retribuzione, ma l’erogazione è soggetta a massimali. Considerando le retribuzioni medie full time, il personale docente e non docente delle scuole può raggiungere circa il 60% della retribuzione.
La linea di condotta indicata da F.I.C.I.A.P Veneto
A seguito del decreto regionale n. 472 pubblicato il 29/05 u.s. con il quale la Regione riconosce il finanziamento totale anche se non sono state raggiunte le 990 ore annue previste, si pone il problema da qui in avanti se retribuire per intero, oppure no utilizzando il Fondo Integrativo Salariale – F.I.S., il personale docente e non docente che non dovesse svolgere il completo orario contrattuale ed inoltre si pone il problema del personale docente e non docente che in toto o in quota parte tra febbraio e maggio è stato retribuito in base al F.I.S.
La questione di fondo è se si configura o no un doppio finanziamento pubblico, Regione ed INPS, dal momento che il pieno finanziamento degli Enti include la piena retribuzione del personale.
Dopo approfonditi dibattiti in seno a Forma Veneto e al CdA di F.IC.I.A.P. Veneto e dopo aver interessato per vie informali la Regione, la questione rimane aperta e perfino contraddittoria se si pensa che anche retribuire pienamente il personale che non ha lavorato o non lavorerà, non depone per un utilizzo corretto dei finanziamenti pubblici.
Tutto ciò premesso, allo stato, riteniamo di suggerire la seguente linea di condotta:
- In termini generali da qui in avanti di non utilizzare il F.I.S. né per il personale docente né per quello non docente se in presenza, fatto salvo il rispetto delle misure di sicurezza o a distanza si riesce ad impiegarlo;
- Per il pregresso, si consiglia alle SFP che hanno fatto ricorso al F.I.S. e che hanno solo attività di Iefp (ragazzi/e in obbligo formativo) di non chiedere il conguaglio all’INPS nel mod. f24;
- Le SFP che invece con la medesima Partita Iva svolgono anche altra attività (formazione continua, servizi al lavoro ecc…), rispetto al personale che ha fruito del F.I.S, anche in quota parte, quando è possibile dimostrare che tale personale sarebbe stato impiegato se le attività extra giovani fossero state attivate (tenendo conto che gran parte di tali attività solo da un paio di giorni la Regione permette di poterle erogare), in questo caso si ritiene che si possa ricorre al conguaglio F.I.S con l’INPS tramite il mod. f24.
F.I.C.I.A.P Veneto è a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti.
Orazio Zenorini
Presidente F.I.C.I.A.P Veneto